I fratelli Joel ed Ethan Coen, americani di origini ebree, sono fra i più influenti ed apprezzati cineasti contemporanei. Sono soliti partecipare entrambi a stesura della sceneggiatura, regia e montaggio delle loro opere.
Il loro non è propriamente né un cinema di genere né d’autore, ma se volessimo proprio costringerlo in una di queste macro aree potremmo dirlo d’autore. Ironici, sarcastici, pessimistici i loro film trovano ispirazione dal brillante Orson Welles di Monsieur Verdoux (pungente intuizione resa con mirabile abilità dal tardo Chaplin) con la differenza che non c’è pietà o perdono. Emerge dalle opere dei Coen uno schizzo dell’uomo e della società in cui vive, uno schizzo generato in pochi tratti da un raptus frenetico che restituisce con estrema precisione tutti i dettagli. Sono opere quelle dei Coen in cui trovano la rassegnazione pirandelliana e l’umorismo nero —secondo alcuni studi, apprezzato particolarmente da chi ha un quoziente intellettivo più alto— che la critica ama e che fa sorridere il grande pubblico lasciandogli però diversi interrogativi.
Già dal primo titolo Blood Simple - Sangue Facile (1984) i due fratelli ottengono il Premio della Giuria al Sundance Film Festival. E poi sono sempre seguiti con attenzione da critica e pubblico, altri famosi titoli da ricordare: Fargo, 1996; Fratello, dove sei? (O Brother, Where Art Thou?), 2000; L’uomo che non c’era (The Man Who Wasn’t There), 2001; Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) (2008). A quest’ultimo sono stati assegnati nel 2008 l’Oscar al miglior film, alla miglior regia e alla migliore sceneggiatura non originale. L’ultimo loro film, uscito nel 2016, è Ave, Cesare! (Hail, Caesar!).
Il trailer dell'ultimo film dei fratelli Coen, Ave, Cesare!
Pierfilippo Tortora
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